Ero all’IKEA, l’altro giorno.

Ci vado sempre quando mi metto di buzzo buono per riordinare le mie cose. Compro scatole, raccoglitori, scaffali, pianifico; poi, ovviamente, le cose rimangono tutte sparse, e le scatole inutilizzate, ancora da montare.

Che in realta’ poi il posto migliore per comprare le scatole non e’ IKEA, ma i negozi di casalinghi gestiti da cinesi. Ci sono scatole, contenitori, di tutte le dimensioni, decorazioni, prezzi. Scatole carine, divertenti, serie, coi merletti, pezzate. E poi costano poco.

Teoricamente. In pratica anche li’, come all’IKEA,  vai per comprare un paio di cosette utili, e te ne esci con il paio di cosette utili e un GAZILLIONE di cazzate, pupazzi, inutilita’.

La differenza e’ che i cinesi oltre ai pupazzi hanno anche gadgettame tecnologico, tipo l’utilissimo aspirapolvere usb, e una marea di altri giocattoli improponibili, che ovviamente colleziono. Dovro’ comprare il gatto dorato che fa ciao ciao con la manina… sapete che e’ propiziatorio di abbondanza?

Soprattutto per loro, visti quanti pupazzi vendono. E’ palesemente questo il metodo che sta usando la Cina per conquistare il mondo, altro che copie di automobili o di biciclette.

Torniamo a bomba. Ero li’, compro cose impensabili (come si chiameranno le scatole? Ordinett? Staako?), e mi torna in mente “ah, devo comprare le clip di plastica per chiudere le scatole dell’altra volta”. 10 scatole, 4 clip per confezione. Quattro, otto, dodici… abbondiamo, facciamo sedici, tanto ne comprero’ altre.

Come logica matematica torna, no? Fino a quando, ovviamente non prima di arrivare a casa e osservare le scatole, ho l’epifania: ogni scatola ha bisogno di DUE clip, una di qua, una di la’.

E’ brutto quando succede. Specialmente quando hai meno di 30 anni.